UN POSSIBILE NOMADISMO DELLA SCULTURA

Antonella Zazzera

dal 7 Novembre al 7 dicembre 2015
Presenza in galleria: 57 - Pagine: 55 - Tavole a colori: 15

Armonico CCLIII

fili di rame
cm 70x57x30cm Anno 2015

Naturalia 47M15

fili di alluminio
cm 48x65x32cm Anno 2014

Comunicato stampa

di Marco Meneguzzo

“Un possibile nomadismo della scultura” è il titolo della seconda presenza – stavolta personale – di Antonella Zazzera alla Galleria Santo Ficara. Qui l’artista di Todi (1976) espone una serie di lavori degli ultimi tre anni, realizzati tutti con la tecnica del metallo –  soprattutto rame – “tessuto” come fosse un morbido panno. Questa tecnica, che rende immediatamente riconoscibili le sue sculture, è anche la ragione e la motivazione della sua scultura: va cioè ben oltre il semplice strumento operativo, perché suggerisce e costruisce una nuova idea di scultura, che il curatore Marco Meneguzzo ha cercato di individuare nel suo saggio. Si tratta infatti di una contraddizione in termini, quella che vede la scultura affiancata al termine “nomadismo”, ma Zazzera mette in scena proprio questa possibilità estrema quando “tesse” la sua scultura come fosse un tappeto, che è l’elemento principale della cultura nomade. Ecco allora che la scultura acquista un altro valore, e allarga i suoi confini fino a raggiungere un limite concettuale difficilmente pensabile soltanto pochi decenni fa.

In mostra saranno esposte 13 opere, tra cui alcuni della serie “Ri-trattiche”, “Naturalia” e “Armonici” che dialogano in maniera “fluida” – è il caso di dirlo!… – sulle pareti, in attesa che qualcuno le arrotoli, o le srotoli, per portare via con sé, nel suo prossimo viaggio metaforico, anche la memoria delle proprie forme.